Rovereto, 7 febbraio 2010
Boato, per il candidato sindaco, non esclude le primarie
«Basta liti, non ripetiamo gli errori»
I Verdi uniti a Trento e vinse Andreatta
dal Trentino di domenica 7 febbraio 2010
«Cerchiamo di non ripetere gli errori di cinque anni fa, quando per colpa della litigiosità dei partiti di centro sinistra la città è stata consegnata a Valduga». L’invito viene da Marco Boato, presidente dei Verdi del Trentino. Un richiamo tutt’altro che fuori luogo visto che già il tavolo di confronto convocato per mercoledì rischia di essere zoppo già prima di accogliere gli invitati.
I Verdi ci saranno nonostante l’attacco di Finocchiaro e l’accordo centristi-Pd già sottoscritto?
Certo, quella di Pino è stata un’espressione colorita. Lui ha parlato di “cabaret” perché è uomo di teatro. L’incontro noi lo avevamo sollecitato da tempo, ancora il 20 gennaio a livello provinciale. Nonostante ciò con disappunto e sconcerto abbiamo assistito (dopo che si erano assunti impegni) a incontri trilaterali e quadrilaterali, ma finalmente prendo atto con soddisfazione che ci sarà un confronto fra tutti quanti.
Pare che, stando a quanto dice Graziola (Patt), sarà solo per fare quattro chiacchiere...
Mi auguro che non sia così. Nessun partito della coalizione ha diritto di veto: nessuno, quando ci siamo incontrati a livello provinciale (per il Patt c’era Dallapiccola), ha posto veti. E i veti andranno respinti. Tutti, allora, avevamo concordato l’intera coalizione per cercare una convergenza sui programmi e sulle proposte per le candidature a sindaco.
Un’impresa che non si preannuncia facile...
Tutti i partiti hanno pari dignità, che non vuol dire avere pari peso, ma è importante trovare una convergenza condivisa senza che qualche partito si presenti con la puzza sotto il naso. E chi non è d’accordo farà altre scelte.
E se i candidati sindaco fossero più di uno?
Non escluderei le primarie di coalizione come è accaduto a Trento. Poi si è visto come è andata con l’elezione di Andreatta: un successo. E a Rovereto vogliamo litigare per ripetere l’errore di cinque anni fa?
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